giovedì 21 aprile 2011

GIANNI MURA E L'ELITE


L’umorismo è intatto e l’entusiasmo, se possibile, cresciuto. Gianni Mura si (ri)scopre e procede nei suoi obiettivi di total look . “Perlomeno, sono uno che sa cosa fare da grande”, esordisce, sorridente e scanzonato e prosegue, “per portare avanti questo progetto ho dovuto rinunciare a impegni cinematografici, di politica e trascurare programmi di beauty comfort. Ma per fortuna sono uno che si sa adeguare...”. Stiamo al gioco delle sue battute e gli domandiamo chi è il suo consigliere e perché ha lasciato la Sardegna: “mia moglie, anima femminile e testa pensante, è lei la mia grande consigliera, insieme al mio manager e collaboratori, naturalmente. Il trasferimento è invece legato alla selettività. Ha mai sentito parlare del popolo dei creativi, dei cervelli in fuga? Le èlite, in ogni settore, emigrano e io non sono venuto a Milano con la valigia legata a spago...”. Riemerge il suo istinto provocatorio, la sua capacità di stupire, spiazzare, sorprendere. Un Gianni Mura che disorienta e incanta. Torna serio e riprende: “Voi penserete che voglio ingrandirmi, ma così non è. Ho semplicemente deciso di attivare un processo che, fra qualche anno, familiari e collaboratori dovranno portare avanti con la stessa passione che ci ho messo io e che mi auguro di avere trasmesso anche a loro. Quello che ho ricavato in Via Montenapoleone è un luogo raffinato di dialogo e confronto tra gente di varia personalità e provenienza accomunati dalla passione della moda e della individualità. Veri designer di raffinata cultura, i miei clienti. Le basi sono quelle che le tendenze dei grandi stilisti propongono. I particolari sono quelli che ogni persona di buon gusto sceglie per se stesso”. Domandiamo a Gianni Mura cosa ne pensa dei grandi stilisti e gli artisti da passerella: "loro sono in grande", risponde. “Io non potrei creare una collezione per tutti. Mi perderei. Sono per l'individualità. Per quel particolare che fa la differenza”. Però ammette: "li apprezzo molto e amo guardarli in televisione, quando posso, alla sera. Oppure assistere a qualche sfilata, ma non imitarli. Loro dialogano virtualmente. Io dialogo dal vivo. Quanto tempo toglierei a me stesso e ai miei clienti? Amo la gente da vicino. La clientela che sono riuscito a creare è in linea con il mio pensiero e questo mi gratifica. Il mio è un rapporto diretto e paritario con tutti. Pensi che non riesco a rispondere agli inviti di rete (almeno per ora) e me ne duole. Conquisto dal vivo a discapito dei social networks”. Pagine spontanee in un concetto di marketing privilegiato che comprendono le sue scelte. Il polo d'attrazione esistente tra Gianni Mura e la moda che racconta è condivisa da una città dove arte, business e buon gusto convivono e si fondono.


Ufficio Stampa Gianni Mura

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