sabato 25 giugno 2011

Le arti divinatorie nella storia dell’uomo

La cartomanzia, la chiromanzia e tutti quei riti magici o propiziatori come i legamenti d’amore hanno alle spalle una lunghissima storia che affonda le sue radici in tempi lontani e piuttosto remoti. Dall’alba dei tempi, infatti, gli esseri umani hanno sempre cercato di prevedere il futuro o modificarne il corso, cercando di leggere segnali divini e di interagire con questi. Oggi, invece, si tende maggiormente a cercare di prevedere ciò che ci attende nel futuro facendo ricorso ad una serie di diverse tecniche di divinazione che possono spaziare dalla lettura delle carte, della mano, delle foglie di thè o dei cristalli. Ognuna di queste arti rientra nella categoria della divinazione e la parola utilizzata per indicarle termina sempre con il suffisso “manzia” che in greco significa appunto profeta o indovino.

La maggior parte di queste tecniche di divinazione, come si vede, utilizza come mezzi per la lettura del futuro degli elementi prelevati direttamente dalla natura. La divinazione attraverso la natura ha origini piuttosto antiche e deriverebbe da una serie di rituali sciamani che per circa 25.000 anni hanno svolto la funzione ed il ruolo di sacerdoti, guaritori e maghi. Queste figure, sebbene in passato più diffuse, non si sono perse ai giorni nostri visto che sciamani e maghi continuano ad esercitare la loro opera soprattutto in paesi come l’Asia, l’Artide e le Americhe. Al centro di questo tipo di credenze c’è la convinzione che lo spirito sacro abiti ogni elemento della natura e che attraverso delle prove soprattutto di carattere fisico gli sciamani siano in grado di mettersi in comunicazione con questi spiriti. Queste forze contattate avrebbero la capacità di conferire allo sciamano la capacità di prevedere il futuro attraverso una serie di tecniche che nel corso dei secoli si sono codificate.

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