venerdì 9 settembre 2011

Vincenzo Di Michele, presenta la sua ultima novità editoriale : “Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso”


Nuove verità su quel 12 settembre 1943  riguardo la  liberazione del Duce a  Campo Imperatore.



Inaspettati risvolti storici e  nuove testimonianze su quel 12
Vincenzo Di Michele
settembre 1943 riguardo la  liberazione del Duce a  Campo Imperatore. Vincenzo Di Michele presenta la sua ultima novità editoriale con il libro Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso, editore Curiosando.  Nonostante siano trascorsi quasi 70 anni, anzi 68 per la precisione, la liberazione di Mussolini al Gran Sasso continua ad essere un argomento dove ci sono molti episodi ancora da chiarire. Nell’ambito di tale rivisitazione storica, l’autore, rivela nuovi percorsi storici cui prestar attenzione. Grazie alle testimonianze inedite dei pastori abruzzesi e di chi era presente nel settembre 1943 a Campo Imperatore, sono stati accertati e riscontrati avvenimenti storici sinora sconosciuti. Addirittura, viene  menzionata la presenza di tre personaggi nell’albergo di Campo Imperatore invitati proprio dal tenente Alberto Faiola, Comandante del nucleo Carabinieri addetto alla sorveglianza di Mussolini al Gran Sasso. Uno di questi personaggi, Alfonso Nisi peraltro originario di Fano Adriano piccolo paese alle pendici del Gran Sasso rilasciò persino un’intervista dove dichiarò la sua presenza  in quei giorni – grazie ad un invito del tenente Faiola - proprio nell’albergo di Campo Imperatore.   Sempre il Nisi, affermò che Mussolini a Campo Imperatore: poteva fare quel che gli pareva e piaceva, vedere gente, ricevere e inoltrare lettere clandestine, e che, insomma, la sorveglianza non era né stretta né efficace. Sta di fatto che tale personaggio Alfonso Nisi, si trovò presente al momento della liberazione di Mussolini, e che la sua presenza lassù era certamente indebita.  La  notizia or citata, in realtà, era  già stata  pubblicata ai primi degli anni 60, dalla rivista Storia Illustrata, anche se, passò del tutto inosservata. Eppure, il tenente Alberto Faiola, Comandante dei Carabinieri al Gran Sasso, fu encomiato per la sua piena aderenza alle disposizioni impartite.  Ed inoltre, nella nuova opera del Di Michele è stata attentamente analizzata la concreta possibilità di intraprendere la via di fuga verso il versante teramano portando così il Duce in luoghi più sicuri. Ad esempio, a soli 30 minuti di marcia, c’era il rifugio Duca Degli Abruzzi tra l’altro proprio in uso all’Aereonautica Militare e anche sempre non molto distante, il Rifugio Garibaldi.  Da parte tedesca i personaggi chiave per lo svolgimento delle vicende in questione, furono: il Generale della Luftwaffe Kurt Student (fondatore del corpo dei paracadutisti tedeschi), il Maggiore Mors, il Capitano Skorzeny e l’attendente di questi, il tenente Karl Radl.  A tal conto, viene però  dato spazio ad una analisi di Alvise Valsecchi, circa l’effettivo dimensionamento storico dell’intervento delle forze germaniche –  evidenziando peraltro in maniera documentata la mancata proverbiale efficienza dell’ esercito tedesco -  in riferimento all’azione di liberazione di Mussolini  al Gran Sasso. 

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