Rimini da prova di grande vivacità culturale con la rassegna "Memorie di carta - Storie da non dimenticare".
Ospitata nella Cineteca Comunale di Rimini sita in via Gambalunga, la rassegna si già aperta, procede con gli appuntamenti del 4, 11 e 18 marzo 2011.
L'intento dell'evento ideato e curato dall'"Associazione "Ilaria Alpi e Assalti al cuore" di Riccione è quello di non dimenticare storie contemporanee memorabili come quelle di Ilaria Alpi, Aldo Moro, Mauro Rostagno.
La città di Rimini si presta dunque a accogliere per l'occasione tutti coloro che accorrono per partecipare a questo interessantissimo evento, trovando ospitalità negli hotel Rimini 3 stelle e hotel Rimini 4 stelle, confortevoli e capienti strutture della Riviera o negli hotel 2 stelle Rimini Marina centro.
La rassegna si pone dunque come un momento imperdibile sul panorama culturale italiano che desta attenzione alla mamoria storica di tre figure che hanno lottato e cercato la verità a costo della propria vita.
La volontà di conservazione rivolta al ricordo di tre figure storiche che hanno lottato per la legalità viene dunque in questo appuntamento affrontata da studiosi, storici, scrittori, magistrati, giornalisti, artisti pronti a confrontarsi e a riflettere sull'argomento.
Caso di apertura il 4 marzo 2011 sarà quello di Ilaria Alpi narrato dal cantautore Dany Greggio supportato dall'intervento del magistrato Antonio Ingroia con la sua pubblicazione Il labirinto degli dei e quello di Luciano Scalettari con 1994. L'anno che ha cambiato l'Italia.
L'11 marzo 2011 è invece rivolto ad Aldo Moro. Grande ospite per l'occasione la figlia Agnese presentatrice del libro da lei stessa scritto in onore del padre. All'appuntamento si aggiungono poi gli interventi di ilaria Moroni direttrice dell'Archivio Flamigni, Daniele Quadrelli e Andrea Felli con la proiezione di un video incentrato su materiale inedito di Aldo Moro.
La rassegna si conclude con l'appuntamento del 18 marzo rivolto a Mauro Rostagno vittima della mafia a 46 anni, presentato da Marco Rizzo e Giuseppe Lo Bocchiaro.
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